[quote user="marvel" post="133745]
Purtroppo, caro Pierluigi, anche l'articolo da te postato considera solo ed esclusivamente la componente radiativa solare, mentre le ultime ricerche, di cui ho postato precedentemente grafici e sintesi, considerano l'influenza solare sul nostro clima a tutto tondo, considerando anche la componente magnetica e la reazione geomagnetic, meccanismo che sembra sia in grado di influenzare il clima terrestre di un fattore importante.
Una su tutte è la componente in grado di "alterare" il processo di formazione delle nubi a partire dai nuclei di condensazione, processo che verbbe ostacolato dal crescere dell'attività magnetica solare che, come sappiamo, negli ultimi 70-80 anni ha raggiunto livelli record, i più alti degli ultimi 1000 anni, e che ora sembra stia decisamente calando.
E, in effetti, penso che, al momento, in questo topic ci siano le migliori spiegazioni esistenti nel web sull'argomento: però ho voluto comunque ampliare "l'offerta". Sull'effetto magnetico e la reazione geomagnetica, sinceramente, devo ancora riflettere: la mia fantasia non mi mette ancora bene in luce quali possano essere le interazioni fra i fenomeni e il loro effetto sul clima. Devo assimilarlo meglio...
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Il discorso, molto complesso, te lo sintetizzo in poche parole:
il Sole, come sai, è una grande fornace nella quale avvengono reazioni nucleari che producono energia sotto forma di calore, radiazioni (in tutte le lunghezze d'onda) e plasma ad altissima temperatura.
Il Sole ruota su se stesso proprio come gli altri pianeti e questa rotazione fa si che il plasma carico elettricamente, produca un forte campo elettro-magnetico (proprio come la dinamo di una bicicletta) che è causa di molti fenomeni, dai flares al vento solare, e le sue variazioni improvvise sono quelle che provocano le tempeste solari. Tale campo magnetico e il vento solare, raggiungono anche la Terra.
A sua volta la Terra è dotata di un proprio campo magnetico che, come sappiamo, oltre a far orientare la bussola e a farci vedere delle bellissime aurore boreali, ci protegge dai raggi cosmici e dalle particelle ionizzate provenienti proprio dal sole.
Ma il campo magnetico terrestre viene sollecitato proprio dal campo magnetico solare (migliaia di volte più potente ed esteso), cioè maggiore è il campo magnetico solare che investe la Terra e maggiore sarà l'effetto "scudo" di risposta. Inoltre lo stesso vento solareè in grado di schermare i raggi cosmici, quindi maggiore è l'intensità dell'attività magnetica solare e minore sarà l'intensità dei raggi cosmici in grado di raggiungere l'atmosfera terrestre.
Ma perchè ci interessano tanto i raggi cosmici?
Gli studi condotti prima in Russia, ed ora un po' in tutto il mondo, hanno evidenziato che potrebbe esserci una forte correlazione tra intensità dei raggi cosmici e copertura nuvolosa.
Infatti il meccanismo di formazione delle nubi, come sappiamo, è strettamente correlato con i nuclei di condensazione, particelle cariche (spesso polvere, pollini e sale in sospensione) che fungono da "appiglio" per la formazione delle gocciline o dei cristalli di ghiaccio che formano le nubi.
Una forte attività magnetica solare respingerebbe con più forza i raggi cosmici provenienti dallo spazio, e sarebbe in grado, quindi, di ridurre anche del 15% la copertura nuvolosa globale... con ovvi effetti soprattutto in termini di riduzione dell'effetto albedo prodotto alle nubi.
Un 15% è una quantità enorme, in grado di modificare la T media terrestre di diversi decimi di grado, o forse più.
Gli studi stano cercando di verificare e quantificare il tutto.
Dopo oltre 70 anni di attività magnetica solare molto intensa, ora stiamo vivendo una fase di stanca, anzi di crollo della stessa.