Perdonatemi ma io all'articolo della repubblica non credo... non si può dire tre mesi fa che ci sono state nevicate da record in tutto il mondo e poi farci credere che il quadrimestre 2010 e stato il + caldo dal 1880!!!MI SA TANTO DI PRESA PER IL ..... insomma la neve e il freddo lo abbiamo visti tutti ora lasciamo perdere l italia...ma nel resto d'Europa?Che dire.....
Ringrazio ovviamente tutti voi...Marvel in primis per le interessantissime discussioni che sono presenti in questo topic!
Devo dire che se da una parte sono molto curioso, anzi stracurioso di vedere cosa diavolo succederà tra 10-20 anni, dall'altra inizio ad essere preoccupato anche io!
Sia da una parte che dall'altra si leggono previsioni che non sono certo rosee per il quieto vivere dell'umanità! Mi fa un pò incavolare invece l'idea che questo divario tra le ipotesi GW e PEG si fa sempre più grande...e non vorrei che sia solo per una sorta di "pubblicità catastrofica" che i vari sostenitori tendono ad ingrandire sempre di più per aumentare consensi! ...la verità starà nel mezzo?
Io continuo a mantenermi in disparte e a leggere le vostre lodevoli conclusioni (o ipotesi)....ma devo anche dire che mi state convincendo!
Per la cronaca....anzi..per la "repubblica".....ecco cosa scrive la controparte!
http://www.repubblica.it/ambiente/2010/ ... f=HREC2-10
SOLE-CLIMA: si va verso il freddo? Una nuova PEG? (Aggiornato 27-02-2016)
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Re: SOLE-CLIMA: Si Va Verso Il Freddo? Una Nuova PEG? (Aggio
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Re: SOLE-CLIMA: Si Va Verso Il Freddo? Una Nuova PEG? (Aggio
vuoi vedere che succede qualcosa di grosso..
[cell class=spoiler]Europa per decenni sotto la nube? (Vulcano)
Europa per decenni sotto la nube?L’eruzione secondo un gruppo di scienziati dell'Università di Edimburgo potrebbe essere solo l’inizio di una fase di forte attività vulcanica capace di far sentire la sua influenza sull’Europa per decenni. Ricostruendo il calendario delle ultime 205 eruzioni in Islanda negli ultimi 1.100 anni hanno riscontrato che l’attività vulcanica ha cicli regolari della durata di 140 anni: la fase relativamente tranquilla degli ultimi 50 anni sta purtroppo finendo. Almeno altri tre grandi vulcani islandesi si stanno preparando a un’eruzione ma la grave minaccia rappresentata da un quarto vulcano, il Katla, a poco più di 20 chilometri dallo Eyjafjallajokull. Gli altri tre vulcani a rischio di forte eruzione sono il Grimsvotn, l’Hekla e l’ Askja, tutti più grandi dello Eyjafjallajokull. Nel passato le loro eruzioni si sono rivelate devastanti. Il solo Hekla ha eruttato 20 volte dall’anno 874 a oggi. [/cell]
http://www.3bmeteo.com/news-meteo/europ ... o+la+nube-
che unitamente al minimo...
[cell class=spoiler]Europa per decenni sotto la nube? (Vulcano)
Europa per decenni sotto la nube?L’eruzione secondo un gruppo di scienziati dell'Università di Edimburgo potrebbe essere solo l’inizio di una fase di forte attività vulcanica capace di far sentire la sua influenza sull’Europa per decenni. Ricostruendo il calendario delle ultime 205 eruzioni in Islanda negli ultimi 1.100 anni hanno riscontrato che l’attività vulcanica ha cicli regolari della durata di 140 anni: la fase relativamente tranquilla degli ultimi 50 anni sta purtroppo finendo. Almeno altri tre grandi vulcani islandesi si stanno preparando a un’eruzione ma la grave minaccia rappresentata da un quarto vulcano, il Katla, a poco più di 20 chilometri dallo Eyjafjallajokull. Gli altri tre vulcani a rischio di forte eruzione sono il Grimsvotn, l’Hekla e l’ Askja, tutti più grandi dello Eyjafjallajokull. Nel passato le loro eruzioni si sono rivelate devastanti. Il solo Hekla ha eruttato 20 volte dall’anno 874 a oggi. [/cell]
http://www.3bmeteo.com/news-meteo/europ ... o+la+nube-
che unitamente al minimo...
Colonia folignate in terra fiorentina..
Nebbia uber alles..
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Re: SOLE-CLIMA: si va verso il freddo? Una nuova PEG? (Aggio
In compenso... :
http://www.climatemonitor.it/wp-content ... _terra.pdf
Come dice Guidi, troppo facile fare previsioni a 300 anni, in cui si dice che il clima sarà pazzo...
Mah!
http://www.climatemonitor.it/wp-content ... _terra.pdf
Come dice Guidi, troppo facile fare previsioni a 300 anni, in cui si dice che il clima sarà pazzo...
Mah!
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Re: SOLE-CLIMA: Si Va Verso Il Freddo? Una Nuova PEG? (Aggio
A mio avviso le tesi estreme, sia da una parte, che dall'altra sono un pò superficiali,
per carità, grande rispetto per chi si stà impegnando in ricerche profonde e anche scomode
se vogliamo, ma non credo si possa trarre ancora nessuna conclusione logica.
Di certo il comportamento del sole andrà ad influire, in un modo o nell'altro, sul clima globale;
ma solo con un attento monitoraggio nei prossimi mesi o anni, si potranno cominciare a stilare ipotesi credibili; le variabili sono infinite e lo stesso comportamento del sole non può essere
considerato prevedibile, ne hanno già pagato lo scotto scenziati di alto blasone tendando
di farlo. Un bel banco di prova sarà l'affievolirsi dell'anomalia positiva oceanica dettata dal nino
appena verificatosi. Quando le temperature non subiranno più l'influenza di questa anomalia
si potranno forse già riscontrare gli eventuali effetti reali del minimo e ciò avverrà a breve,
già dalla prossima stagione fredda...
Detto questo, prevenire è sicuramente meglio che curare, e nella possibilità che si sia andando
verso un periodo di freddo eccezionale, sarebbe sicuramente logico cominciare a pensare a delle
contromisure, almeno a livello progettuale.
Chi vivrà vedrà
per carità, grande rispetto per chi si stà impegnando in ricerche profonde e anche scomode
se vogliamo, ma non credo si possa trarre ancora nessuna conclusione logica.
Di certo il comportamento del sole andrà ad influire, in un modo o nell'altro, sul clima globale;
ma solo con un attento monitoraggio nei prossimi mesi o anni, si potranno cominciare a stilare ipotesi credibili; le variabili sono infinite e lo stesso comportamento del sole non può essere
considerato prevedibile, ne hanno già pagato lo scotto scenziati di alto blasone tendando
di farlo. Un bel banco di prova sarà l'affievolirsi dell'anomalia positiva oceanica dettata dal nino
appena verificatosi. Quando le temperature non subiranno più l'influenza di questa anomalia
si potranno forse già riscontrare gli eventuali effetti reali del minimo e ciò avverrà a breve,
già dalla prossima stagione fredda...
Detto questo, prevenire è sicuramente meglio che curare, e nella possibilità che si sia andando
verso un periodo di freddo eccezionale, sarebbe sicuramente logico cominciare a pensare a delle
contromisure, almeno a livello progettuale.
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Bisogna avere in sè il caos per partorire una stella che danzi.
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Re: SOLE-CLIMA: Si Va Verso Il Freddo? Una Nuova PEG? (Aggio
alzi la mano chi ci capisce qualcosa....mi sembra tutto assurdo... insomma uno che dice l opposto dell altro e se invece tutte e due le teorie fallissero? quante risate che mi farei...
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Re: SOLE-CLIMA: si va verso il freddo? Una nuova PEG? (Aggio
Riporto anche questo articolo preso dal sito http://daltonsminima.wordpress.com/ (indirizzo che già la dice lunga sulle opinioni espresse sull'attuale minimo ) che da diverso tempo segue attentamente le sorti di questo minimo solare, direi anche in modo apprezzabile.
E adesso hanno scritto un'articolo su un personaggio da noi già conosciuto (riportai in passato un articolo su di lui e sulla sua teoria), si tratta del Prof. Víctor Manuel Velasco Herrer dell'Università Autonoma Nazionale del Messico, che giunge a conclusioni non molto diverse del sopra citato John L. Casey... oltre al già citato Vladimir Paar (fisico, Professore accademico croato dell'università di Zagabria, ed altri ancora ce ne sono (ricordate i russi? forse furono i primi...)
È l’inizio di una nuova Piccola Era Glaciale (PEG)?
19-05-2010
Come molti lettori di NIA sanno, i primi astrofisici che portarono una prova tangibile della possibilità di un prossimo raffreddamento climatico planetario furono proprio Livingston e Penn intorno al 2005 con il loro famoso lavoro “Sunspots may vanish by 2015” (Trad. : Le macchie solari potrebbero scomparire a partire dal 2015).
In esso si notava che le macchie solari osservate in uno studio esteso dal 1990 al 2005 stavano diventando sempre più “calde”, tendendo totalmente a sparire seguendo una funzione lineare a pendenza discendente.
Un fenomeno di scomparsa delle macchie solari ben noto durante il Minimo di Maunder, che provocò tra le più gravi carestie in Europa, per la mancata maturazione delle coltivazioni.
Lo studio molto coraggioso nel pieno del Riscaldamento Globale sollevò enormi polemiche nel mondo scientifico, ma negli anni successivi trovò sempre più conferme ed ora rappresenta un punto di riferimento della fisica solare.
Ma negli anni successivi al 2005, furono molti gli scienziati che, da discipline diverse dalla fisica solare, puntarono il dito sulla possibilità di una nuova Piccola Era Glaciale incombente.
Tra questi va ricordato Víctor Manuel Velasco Herrera che è un ricercatore accademico molto conosciuto dell’Istituto di Geofisica dell’Università Autonoma Nazionale del Messico (UNAM).
Egli già alla fine del 2007 dopo aver effettuato profondi studi sul Perito Moreno, uno tra i più stabili ghiacciai del mondo e dalle cospicue dimensione (200 chilometri quadrati), posto sulle Ande tra Argentina e Cile, suggerì, in base ai dati di avanzamento e crescita del ghiacciaio, la fine del periodo di Riscaldamento Globale.
Disse, inoltre, che il mondo stava vivendo una fase di transizione in cui l’attività solare stava diminuendo notevolmente, tale da avviare entro pochi anni una nuova Piccola Era Glaciale della durata di 60-80 anni, come durante il Minimo di Maunder (1635-1715), ma che poteva subentrare anche in 30-40 anni in base ai dati statistici desunti dal ghiacciaio.
Successivamente Herrera corresse il tiro, in base al manifesto minimo solare ed ai nuovi dati elaborati nel suo studio, fissò nel 2010 l’inizio della nuova era glaciale.
Velasco Herrera ha da sempre studiato i periodi glaciali ed interglaciali che la Terra ha sperimentato in relazione alla variabilità solare, formulando la sua teoria, che quantifica in circa cinque anni il verificarsi del danno climatico conseguente alla diminuzione dell’attività solare.
Infatti, a causa della ridotta attività solare, la temperatura media globale scenderà, secondo i suoi studi, da 0.2 gradi fino ad 1,0 gradi centigradi in 5 anni e questo causerà una notevole mutazione delle condizioni climatiche in tutto il mondo. In particolare ha sottolineato il conseguente violento impatto sull’agricoltura del nostro pianeta, sottoposta a seconda della localizzazione geografica, sia a fenomeni di siccità che a fenomeni di eccessiva piovosità, mettendo in crisi l’attuale equilibrio produttivo globale.
Per il Messico, il suo paese, l’eventualità sarebbe stata di varie inondazioni, come è sempre successo storicamente in quelle regioni durante le varie piccole ere glaciali che hanno congelato l’Europa.
Per questo Herrera ha anche allertato il suo governo talché le infrastrutture nazionali possano essere preparate nelle prossime decadi, per riuscire ad adattarsi alle nuove condizioni climatiche.
Molto interessante la sua teoria, per nulla campata in aria, del verificarsi di gravi pandemie nella popolazione mondiale durante i minimi solari.
In realtà direi che non è azzardata l’ipotesi di una correlazione tra pandemie, ossia epidemie di malattie contagiose che interessino contemporaneamente più aree geografiche, e minimo solare.
Il minimo solare causa un abbassamento generale delle temperature, ma anche aumento delle precipitazioni e del clima umido, favorendo la maggior esposizione delle persone a perfrigerazioni e malattie respiratorie. Ricordo che, dopo i tumori e le malattie circolatorie, la terza causa di morte nei paesi occidentali sono le malattie respiratorie.
Il clima gioca un ruolo fondamentale nello svilupparsi di alcune virosi respiratorie perché riescono a sopravvivere nell’uomo solo con un clima freddo e non resistono al clima caldo e secco.
Ma egli ha citato anche varie associazioni di situazioni pandemiche diverse associate a minimi solari storici, delle quali non possiamo farne resoconto completo qui, ma un esempio valga per tutti: “Il minimo di Wolf” (1280-1350).
Parliamo, pertanto, della pandemia di peste nera che, è storicamente provato, seguì all’abbassamento della temperatura che provocò gravi carestie in Europa per la perdita dei raccolti. Questo non solo affamò la popolazione riducendo le difese immunitarie, ma le pulci, vettori del bacillo della peste, cominciarono ad attaccare l’uomo e non solo i roditori, che affamati e ridotti di numero dalle campagne povere migrarono verso le città, diffondendo la malattia. La peste nera durante il Minimo di Wolf provocò la morte di quasi un terzo della popolazione in Europa, ossia milioni di individui.
Di recente si sono cominciate a sentire anche delle voci dall’Europa su questo tema che appaiono altrettanto inquietanti.
Tra questa la voce del celebre fisico accademico croato Vladimir Paar.
Il prof. Paar rappresenta un’istituzione nell’Accademia Croata delle Scienze e delle Arti di Zagabria.
Ha un attivo di circa 600 pubblicazioni scientifiche e dispone di una vasta equipe di scienziati alle sue spalle, che lui dirige.
Paar avvisa anche lui che la prossima Era Glaciale potrebbe iniziare entro cinque anni, ma ne traccia un quadro ancora più drammatico.
Egli descrive un’Europa nella morsa dei ghiacci in cui “il blocco sarà così completo che la gente sarà in grado di andare a piedi dall’Inghilterra all’Irlanda o nel Mare del Nord dalla Scozia al Nord Europa”.
Vladimir Paar ha impiegato decenni analizzando le ere glaciali precedenti in Europa e che cosa le ha determinate ed esprime l’opinione che “La maggior parte dell’Europa finirà sotto il ghiaccio, tra cui Germania, Polonia, Francia, Austria, Slovacchia e una parte della Slovenia”.
La domanda che i viene subito in mente è: cosa accadrà alla gente dei paesi dell’Europa Centrale che si ritroverà sotto questo ghiaccio?
Il professore croato ha una risposta pronta “Possono migrare a sud o restare, ma con un enorme incremento dei consumi energetici”, ha avvertito.
“Questo potrebbe succedere in 5, 10, 50 o 100 anni, o anche più tardi. Non possiamo prevederlo con esattezza, ma arriverà” ed ha aggiunto “Quello che voglio dire è che il riscaldamento globale è un fenomeno naturale. Circa 130.000 anni fa, la temperatura della terra è stata la stessa di ora, il livello di CO2 era quasi la stessa e il livello del mare era quattro metri più alto”.
A questo punto ritengo che il dibattito sull’origine umana o no del Riscaldamento Globale sia ormai una questione di lana caprina e sia spazzato via dalla nuova Piccola Era Glaciale incombente.
Nei prossimi articoli le dichiarazioni di altri scienziati che prevedono una Piccola Era Glaciale (PEG).
Fonti pricipali:
http://www.oem.com.mx/laprensa/notas/n1010422.htm
http://impreso.milenio.com/node/8091916
http://www.hazu.hr/~paar/
http://www.croatiantimes.com/news/Gener ... five_years
Pablito
E adesso hanno scritto un'articolo su un personaggio da noi già conosciuto (riportai in passato un articolo su di lui e sulla sua teoria), si tratta del Prof. Víctor Manuel Velasco Herrer dell'Università Autonoma Nazionale del Messico, che giunge a conclusioni non molto diverse del sopra citato John L. Casey... oltre al già citato Vladimir Paar (fisico, Professore accademico croato dell'università di Zagabria, ed altri ancora ce ne sono (ricordate i russi? forse furono i primi...)
È l’inizio di una nuova Piccola Era Glaciale (PEG)?
19-05-2010
Come molti lettori di NIA sanno, i primi astrofisici che portarono una prova tangibile della possibilità di un prossimo raffreddamento climatico planetario furono proprio Livingston e Penn intorno al 2005 con il loro famoso lavoro “Sunspots may vanish by 2015” (Trad. : Le macchie solari potrebbero scomparire a partire dal 2015).
In esso si notava che le macchie solari osservate in uno studio esteso dal 1990 al 2005 stavano diventando sempre più “calde”, tendendo totalmente a sparire seguendo una funzione lineare a pendenza discendente.
Un fenomeno di scomparsa delle macchie solari ben noto durante il Minimo di Maunder, che provocò tra le più gravi carestie in Europa, per la mancata maturazione delle coltivazioni.
Lo studio molto coraggioso nel pieno del Riscaldamento Globale sollevò enormi polemiche nel mondo scientifico, ma negli anni successivi trovò sempre più conferme ed ora rappresenta un punto di riferimento della fisica solare.
Ma negli anni successivi al 2005, furono molti gli scienziati che, da discipline diverse dalla fisica solare, puntarono il dito sulla possibilità di una nuova Piccola Era Glaciale incombente.
Tra questi va ricordato Víctor Manuel Velasco Herrera che è un ricercatore accademico molto conosciuto dell’Istituto di Geofisica dell’Università Autonoma Nazionale del Messico (UNAM).
Egli già alla fine del 2007 dopo aver effettuato profondi studi sul Perito Moreno, uno tra i più stabili ghiacciai del mondo e dalle cospicue dimensione (200 chilometri quadrati), posto sulle Ande tra Argentina e Cile, suggerì, in base ai dati di avanzamento e crescita del ghiacciaio, la fine del periodo di Riscaldamento Globale.
Disse, inoltre, che il mondo stava vivendo una fase di transizione in cui l’attività solare stava diminuendo notevolmente, tale da avviare entro pochi anni una nuova Piccola Era Glaciale della durata di 60-80 anni, come durante il Minimo di Maunder (1635-1715), ma che poteva subentrare anche in 30-40 anni in base ai dati statistici desunti dal ghiacciaio.
Successivamente Herrera corresse il tiro, in base al manifesto minimo solare ed ai nuovi dati elaborati nel suo studio, fissò nel 2010 l’inizio della nuova era glaciale.
Velasco Herrera ha da sempre studiato i periodi glaciali ed interglaciali che la Terra ha sperimentato in relazione alla variabilità solare, formulando la sua teoria, che quantifica in circa cinque anni il verificarsi del danno climatico conseguente alla diminuzione dell’attività solare.
Infatti, a causa della ridotta attività solare, la temperatura media globale scenderà, secondo i suoi studi, da 0.2 gradi fino ad 1,0 gradi centigradi in 5 anni e questo causerà una notevole mutazione delle condizioni climatiche in tutto il mondo. In particolare ha sottolineato il conseguente violento impatto sull’agricoltura del nostro pianeta, sottoposta a seconda della localizzazione geografica, sia a fenomeni di siccità che a fenomeni di eccessiva piovosità, mettendo in crisi l’attuale equilibrio produttivo globale.
Per il Messico, il suo paese, l’eventualità sarebbe stata di varie inondazioni, come è sempre successo storicamente in quelle regioni durante le varie piccole ere glaciali che hanno congelato l’Europa.
Per questo Herrera ha anche allertato il suo governo talché le infrastrutture nazionali possano essere preparate nelle prossime decadi, per riuscire ad adattarsi alle nuove condizioni climatiche.
Molto interessante la sua teoria, per nulla campata in aria, del verificarsi di gravi pandemie nella popolazione mondiale durante i minimi solari.
In realtà direi che non è azzardata l’ipotesi di una correlazione tra pandemie, ossia epidemie di malattie contagiose che interessino contemporaneamente più aree geografiche, e minimo solare.
Il minimo solare causa un abbassamento generale delle temperature, ma anche aumento delle precipitazioni e del clima umido, favorendo la maggior esposizione delle persone a perfrigerazioni e malattie respiratorie. Ricordo che, dopo i tumori e le malattie circolatorie, la terza causa di morte nei paesi occidentali sono le malattie respiratorie.
Il clima gioca un ruolo fondamentale nello svilupparsi di alcune virosi respiratorie perché riescono a sopravvivere nell’uomo solo con un clima freddo e non resistono al clima caldo e secco.
Ma egli ha citato anche varie associazioni di situazioni pandemiche diverse associate a minimi solari storici, delle quali non possiamo farne resoconto completo qui, ma un esempio valga per tutti: “Il minimo di Wolf” (1280-1350).
Parliamo, pertanto, della pandemia di peste nera che, è storicamente provato, seguì all’abbassamento della temperatura che provocò gravi carestie in Europa per la perdita dei raccolti. Questo non solo affamò la popolazione riducendo le difese immunitarie, ma le pulci, vettori del bacillo della peste, cominciarono ad attaccare l’uomo e non solo i roditori, che affamati e ridotti di numero dalle campagne povere migrarono verso le città, diffondendo la malattia. La peste nera durante il Minimo di Wolf provocò la morte di quasi un terzo della popolazione in Europa, ossia milioni di individui.
Di recente si sono cominciate a sentire anche delle voci dall’Europa su questo tema che appaiono altrettanto inquietanti.
Tra questa la voce del celebre fisico accademico croato Vladimir Paar.
Il prof. Paar rappresenta un’istituzione nell’Accademia Croata delle Scienze e delle Arti di Zagabria.
Ha un attivo di circa 600 pubblicazioni scientifiche e dispone di una vasta equipe di scienziati alle sue spalle, che lui dirige.
Paar avvisa anche lui che la prossima Era Glaciale potrebbe iniziare entro cinque anni, ma ne traccia un quadro ancora più drammatico.
Egli descrive un’Europa nella morsa dei ghiacci in cui “il blocco sarà così completo che la gente sarà in grado di andare a piedi dall’Inghilterra all’Irlanda o nel Mare del Nord dalla Scozia al Nord Europa”.
Vladimir Paar ha impiegato decenni analizzando le ere glaciali precedenti in Europa e che cosa le ha determinate ed esprime l’opinione che “La maggior parte dell’Europa finirà sotto il ghiaccio, tra cui Germania, Polonia, Francia, Austria, Slovacchia e una parte della Slovenia”.
La domanda che i viene subito in mente è: cosa accadrà alla gente dei paesi dell’Europa Centrale che si ritroverà sotto questo ghiaccio?
Il professore croato ha una risposta pronta “Possono migrare a sud o restare, ma con un enorme incremento dei consumi energetici”, ha avvertito.
“Questo potrebbe succedere in 5, 10, 50 o 100 anni, o anche più tardi. Non possiamo prevederlo con esattezza, ma arriverà” ed ha aggiunto “Quello che voglio dire è che il riscaldamento globale è un fenomeno naturale. Circa 130.000 anni fa, la temperatura della terra è stata la stessa di ora, il livello di CO2 era quasi la stessa e il livello del mare era quattro metri più alto”.
A questo punto ritengo che il dibattito sull’origine umana o no del Riscaldamento Globale sia ormai una questione di lana caprina e sia spazzato via dalla nuova Piccola Era Glaciale incombente.
Nei prossimi articoli le dichiarazioni di altri scienziati che prevedono una Piccola Era Glaciale (PEG).
Fonti pricipali:
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Re: SOLE-CLIMA: si va verso il freddo? Una nuova PEG? (Aggio
17 maggio - Conferenza sui Cambiamenti Climatici di Chicago - il Prof. Habibullo Abdussamatov dichiara: l’inizio di una prossima glaciazione a partire dal 2014
Già ho parlato, anche in questo topic, di Habibullo Abdussamatov, astrofisico russo, studioso del Sole e dei cicli glaciali.
Ebbene, alla Conferenza sui Cambiamenti Climatici di Chicago, conclusasi lo scorso 17 maggio, ha dichiarato di attendersi l’inizio di una prossima glaciazione per il 2014. Nei suoi studi egli avrebbe infatti individuato nel comportamento del Sole, ovvero nella quantità di energia da esso irradiata, attualmente in una prolungata fase minimale, il fattore scatenante di un potente raffreddamento che riporterebbe il clima del pianeta alla Piccola Era Glaciale di qualche secolo fa.
Io parlai già di questo fenomeno nel lontno 2004 in QUESTO articolo.
Abdussamatov su Youtube. (qualcuno capisce il russo?)
[youtube]-h9dnx4YSmU[/youtube]
[youtube]tYf5oOpi3i8[/youtube]
Dando uno sguardo agli ultimi grafici... non mi sento rassicurato...
Andamento dell'Attuale Ciclo solare (minimo solare)
Ed ecco la sequenza delle previsioni... l'ultima non è inserita, ma la si può osservare qui sopra.
Proiezioni per il prossimo ciclo, continuamente corrette al ribasso per quanto riguarda intensità e dutata - (aprire l'immagine per vedere l'animazione delle correzzioni effettuate man mano che il minimo si prolunga)
Già ho parlato, anche in questo topic, di Habibullo Abdussamatov, astrofisico russo, studioso del Sole e dei cicli glaciali.
Ebbene, alla Conferenza sui Cambiamenti Climatici di Chicago, conclusasi lo scorso 17 maggio, ha dichiarato di attendersi l’inizio di una prossima glaciazione per il 2014. Nei suoi studi egli avrebbe infatti individuato nel comportamento del Sole, ovvero nella quantità di energia da esso irradiata, attualmente in una prolungata fase minimale, il fattore scatenante di un potente raffreddamento che riporterebbe il clima del pianeta alla Piccola Era Glaciale di qualche secolo fa.
Io parlai già di questo fenomeno nel lontno 2004 in QUESTO articolo.
Abdussamatov su Youtube. (qualcuno capisce il russo?)
[youtube]-h9dnx4YSmU[/youtube]
[youtube]tYf5oOpi3i8[/youtube]
Dando uno sguardo agli ultimi grafici... non mi sento rassicurato...
Andamento dell'Attuale Ciclo solare (minimo solare)
Ed ecco la sequenza delle previsioni... l'ultima non è inserita, ma la si può osservare qui sopra.
Proiezioni per il prossimo ciclo, continuamente corrette al ribasso per quanto riguarda intensità e dutata - (aprire l'immagine per vedere l'animazione delle correzzioni effettuate man mano che il minimo si prolunga)
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Re: SOLE-CLIMA: si va verso il freddo? Una nuova PEG? (Aggio
Clima e macchie solari: sull'orlo di un piccola glaciazione?
Riportiamo in questo articolo le teorie elaborate da un gruppo di studiosi italiani alle quali si sta dando un peso sempre maggiore....
L'attività solare segue un ciclo che dura mediamente circa undici anni, vale a dire che ogni undici anni si ha un picco di massimo caratterizzato da un aumento di attività solare (solar flux) e di macchie solari. Tra due picchi di massimo si ha un periodo di minimo e durante il culmine di tale minimo il numero di macchie puo' essere anche essere pari a zero. Ma quanto influisce tutto ciò sul clima terrestre? Sebbene sia indubbio che il sole abbia un'influenza notevole su clima della terra, l'influenza dell'attività undecennale e in particolare delle macchie solari è tuttavia oggetto di accesi dibattiti. Secondo alcuni esperti del Max Planck Institute for Solar System Research sebbene sia indubbia la relazione diretta tra attività solare e clima terrestre le macchie solai non avrebbero diretta influenza sul clima terrestre in quanto non modificherebbero in modo rilevante il flusso di energia solare. Viceversa, secondo un gruppo di studiosi italiani, guidati da Paolo Ernani, le macchie solari influenzerebbero non solo la temperatura terrestre ma anche le precipitazioni nonchè la pressione atmosferica. In particolare, dall'analisi condotta dal gruppo di studi (vedasi "effetto serra e macchie solari") un numero basso di macchie solari porterebbe a un raffreddamento globale e viceversa.
Non solo! Secondo il medesimo gruppo di studio, analizzando dati passati mediante tecniche statistiche (correlazione, interpolazione analitica...) sono arrivati alla conclusione che il nostro pianeta è sull'orlo di un periodo freddo! La cosa apparrebbe tra l'altro abbastanza palese anche limitandosi a prendere in considerazione i cicli solari più recenti: nello scorso millennio si sono infatti verificati quattro minimi importanti, quello di OORT, quello di WOLF, quello di SPOERER e quello di DALTON (tra il 1800 e il 1850) il meno incisivo tra i quattro. Tra uno e l'altro l'intervallo medio è satto di circa 150 anni! Non solo, il ciclo di 150 anni risulterebbe ripetersi anche prima dei dati certi (andando indietro si calcola una quasi costante media di 143 anni). 1850+150=2000.....credo ogni altro commento sia superfluo....
Francesco C.
http://www.meteoarcobaleno.com/index.ph ... a&Itemid=3
Riportiamo in questo articolo le teorie elaborate da un gruppo di studiosi italiani alle quali si sta dando un peso sempre maggiore....
L'attività solare segue un ciclo che dura mediamente circa undici anni, vale a dire che ogni undici anni si ha un picco di massimo caratterizzato da un aumento di attività solare (solar flux) e di macchie solari. Tra due picchi di massimo si ha un periodo di minimo e durante il culmine di tale minimo il numero di macchie puo' essere anche essere pari a zero. Ma quanto influisce tutto ciò sul clima terrestre? Sebbene sia indubbio che il sole abbia un'influenza notevole su clima della terra, l'influenza dell'attività undecennale e in particolare delle macchie solari è tuttavia oggetto di accesi dibattiti. Secondo alcuni esperti del Max Planck Institute for Solar System Research sebbene sia indubbia la relazione diretta tra attività solare e clima terrestre le macchie solai non avrebbero diretta influenza sul clima terrestre in quanto non modificherebbero in modo rilevante il flusso di energia solare. Viceversa, secondo un gruppo di studiosi italiani, guidati da Paolo Ernani, le macchie solari influenzerebbero non solo la temperatura terrestre ma anche le precipitazioni nonchè la pressione atmosferica. In particolare, dall'analisi condotta dal gruppo di studi (vedasi "effetto serra e macchie solari") un numero basso di macchie solari porterebbe a un raffreddamento globale e viceversa.
Non solo! Secondo il medesimo gruppo di studio, analizzando dati passati mediante tecniche statistiche (correlazione, interpolazione analitica...) sono arrivati alla conclusione che il nostro pianeta è sull'orlo di un periodo freddo! La cosa apparrebbe tra l'altro abbastanza palese anche limitandosi a prendere in considerazione i cicli solari più recenti: nello scorso millennio si sono infatti verificati quattro minimi importanti, quello di OORT, quello di WOLF, quello di SPOERER e quello di DALTON (tra il 1800 e il 1850) il meno incisivo tra i quattro. Tra uno e l'altro l'intervallo medio è satto di circa 150 anni! Non solo, il ciclo di 150 anni risulterebbe ripetersi anche prima dei dati certi (andando indietro si calcola una quasi costante media di 143 anni). 1850+150=2000.....credo ogni altro commento sia superfluo....
Francesco C.
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....pensace!
- marvel
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Re: SOLE-CLIMA: si va verso il freddo? Una nuova PEG? (Aggio
E il Prof. Hataway (NASA) riduce ancora le aspettative sul ciclo 24, abbassando ulteriormente la curva ed il picco!
Siamo vicini ad un ciclo di inaudita debolezza, quasi con un "non picco"... e c'è chi ormai ipotizza apertamente che il ciclo sarà di tipi Dalton.
PS(secondo me, a giudicare dal grafico, l'attività solare potrebbe partire proprio ora "a schizzo", impennandosi vertiginosamente, pur rimanendo, nel complesso, in un ciclo molto debole)
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Re: SOLE-CLIMA: Si Va Verso Il Freddo? Una Nuova PEG? (Aggio
E' una dura lezione, caro Marvel, questa: una dura lezione all'uomo che presume di aver ormai squarciato con la sua scienza i misteri della natura e che, invece, più va a fondo con le conoscenze, più si ritrova pieno di dubbi.
Staremo a vedere, ma è una situazione davvero appassionante: è un giallo cosmico...
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- snow4ever
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Re: SOLE-CLIMA: Si Va Verso Il Freddo? Una Nuova PEG? (Aggio
intanto mentre il Sle con qualche isolato picco di attività (ininfluente, oserei dire) continua, imperterrito, per la sua strada,
il nostro caro Artico, che ultimamente sembra dormire sonni molto meno tranquilli di quelli del Sole, da qualche giorno ha conseguito un'importante fase di stallo, speriamo non troppo momentanea
"...sarà vera gloria? ai posteri l'ardua sentenza..."
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Re: SOLE-CLIMA: Si Va Verso Il Freddo? Una Nuova PEG? (Aggio
Nota che non è una novità il momentaneo arresto dello scioglimento nel periodo fine giugno/inizi luglio. oltre a quest'anno, ci sono precedenti nel 2003, 2006 e, cosa importante, nel famigerato 2007 .....
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" Intra Tupino e l'acqua che discende
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Re: SOLE-CLIMA: Si Va Verso Il Freddo? Una Nuova PEG? (Aggio
no no avevo notato infatti...solo che sinceramente mi pare più marcato questo arresto rispetto al 2007..poi domani magari cambia tendenza e avrò sbagliato completamente, però mi sembra possibile un ritorno alla norma (almeno nel periodo 2002-2010)...chissàNota che non è una novità il momentaneo arresto dello scioglimento nel periodo fine giugno/inizi luglio. oltre a quest'anno, ci sono precedenti nel 2003, 2006 e, cosa importante, nel famigerato 2007 .....
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Re: SOLE-CLIMA: si va verso il freddo? Una nuova PEG? (Aggio
Da Climatermonitor.it
Splende il Sole
Scritto da Giorgio Stecconi Bortolani il 6 - luglio - 2010
Dopo un lungo periodo di silenzio pare arrivato il momento di fare il punto sull’attività solare degli ultimi sei mesi. Non che ci siano grandi novità da evidenziare se non il fatto che il nostro sole continua ad attraversare una fase di scarsa attività o come piace dire ai nostri amici del SWPC della NOAA : “ l’attività solare si mantiene a livelli molto bassi.”
Nessun indice ha ancora avuto quella repentina salita tipica della fine dei minimi solari che eravamo abituati a seguire dall’inizio dell’era spaziale fino ai giorni nostri. Infatti, densità e pressione del vento solare si mantengono su bassi livelli così come il flusso solare sulla lunghezza d’onda dai 10,7 cm che resta anche all’inizio di questa estate 2010 al di sotto delle previsioni con delle inaspettate cadute intorno a valori in concreto sovrapponibili a quelli osservati durante la fase più profonda del minimo che stiamo attraversando.
Tendo a rimarcare questi aspetti più che il conto delle macchie solari, che peraltro permane veramente contenuto, in quanto vento solare e attività geomagnetica influenzano, come più volte abbiamo ribadito, la quantità di raggi cosmici che arrivano sulla superficie terreste.
Giunge inaspettato un articolo di un team di ricercatori dell’Institute of Atmospheric and Environmental Science, School of GeoSciences, dell’università di Edimburgo che ha scoperto un’interessante ed estremamente significativa correlazione (anche a livello statistico) tra la crescita degli alberi dedotta dallo studio degli anelli degli stessi (dendrocronologia) e i cicli solari, in particolare si mette in evidenza come negli alberi studiati dal 1961 al 2005 si possono chiaramente riconoscere i quattro cicli solari che sono stati attraversati e questo in base all’ipotesi che i raggi cosmici aumentino i nuclei di condensazione che vanno poi a formare le nubi, modificando ciclicamente le condizioni favorevoli allo sviluppo delle foreste.
Vi allego infine i grafici della NOAA riguardanti il procedere (lento) del ciclo 24.
Splende il Sole
Scritto da Giorgio Stecconi Bortolani il 6 - luglio - 2010
Dopo un lungo periodo di silenzio pare arrivato il momento di fare il punto sull’attività solare degli ultimi sei mesi. Non che ci siano grandi novità da evidenziare se non il fatto che il nostro sole continua ad attraversare una fase di scarsa attività o come piace dire ai nostri amici del SWPC della NOAA : “ l’attività solare si mantiene a livelli molto bassi.”
Nessun indice ha ancora avuto quella repentina salita tipica della fine dei minimi solari che eravamo abituati a seguire dall’inizio dell’era spaziale fino ai giorni nostri. Infatti, densità e pressione del vento solare si mantengono su bassi livelli così come il flusso solare sulla lunghezza d’onda dai 10,7 cm che resta anche all’inizio di questa estate 2010 al di sotto delle previsioni con delle inaspettate cadute intorno a valori in concreto sovrapponibili a quelli osservati durante la fase più profonda del minimo che stiamo attraversando.
Tendo a rimarcare questi aspetti più che il conto delle macchie solari, che peraltro permane veramente contenuto, in quanto vento solare e attività geomagnetica influenzano, come più volte abbiamo ribadito, la quantità di raggi cosmici che arrivano sulla superficie terreste.
Giunge inaspettato un articolo di un team di ricercatori dell’Institute of Atmospheric and Environmental Science, School of GeoSciences, dell’università di Edimburgo che ha scoperto un’interessante ed estremamente significativa correlazione (anche a livello statistico) tra la crescita degli alberi dedotta dallo studio degli anelli degli stessi (dendrocronologia) e i cicli solari, in particolare si mette in evidenza come negli alberi studiati dal 1961 al 2005 si possono chiaramente riconoscere i quattro cicli solari che sono stati attraversati e questo in base all’ipotesi che i raggi cosmici aumentino i nuclei di condensazione che vanno poi a formare le nubi, modificando ciclicamente le condizioni favorevoli allo sviluppo delle foreste.
Vi allego infine i grafici della NOAA riguardanti il procedere (lento) del ciclo 24.