Proiezione VLR (Very Long Range)
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Re: Il Tempo Che Verrà - Proiezione VLR (Very Long Range)
Intanto la situazione stratosferica continua a non piacermi molto!
Netto ricompattamento del VPS con asse anche poco favorevole a noi secondo me, ma poi partirebbe un modesto warming. Da valutare!
Netto ricompattamento del VPS con asse anche poco favorevole a noi secondo me, ma poi partirebbe un modesto warming. Da valutare!
- Fili
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Re: Il Tempo Che Verrà - Proiezione VLR (Very Long Range)
fino a Natale il VP gira al massimo, si sa... è a Gennaio che si aprono i giochi per le medie latitudini anche se poi, come vado sostenendo da anni, non servono chissà quali sconquassi stratosferici per regalarci un inverno dinamico e divertente, anziIntanto la situazione stratosferica continua a non piacermi molto!
Netto ricompattamento del VPS con asse anche poco favorevole a noi secondo me, ma poi partirebbe un modesto warming. Da valutare!
Ultima modifica di Fili il lun 03 nov, 2014 12:21, modificato 1 volta in totale.
- marvel
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Re: Il tempo che verrà - Proiezione VLR (Very Long Range)
Rispondendo a Fili: un inverno dinamico e divertente è certamente possibile senza sconquassi stratosferici, ma è altamente improbabile se la stratosfera non supporta, anzi avversa, le dinamiche troposferiche.
Rispondendo ad eb717: il ricompattamento del VPS non può essere altro che un bene attualmente, oltre che ad essere nella naturale-normale evoluzione delle cose.
Rispondendo ad eb717: il ricompattamento del VPS non può essere altro che un bene attualmente, oltre che ad essere nella naturale-normale evoluzione delle cose.
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Re: Il Tempo Che Verrà - Proiezione VLR (Very Long Range)
viste le ottime performance di quest'estate, chissà .....
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Re: Il Tempo Che Verrà - Proiezione VLR (Very Long Range)
La cosa simpatica di questo inverno è che sono stati introdotti decine di parametri e di valori (sperimentali e non) e la conclusione è che la metà degli esperti e dei siti del settore prevedono un inverno con caratteristiche sopra media e quindi non freddo e l'altra metà prevede un inverno con i fiocchi e decisamente freddo..
Insomma, vanno avanti gli studi, crescono le informazioni, fioriscono dati e valori come papaveri, ma le certezze sul lungo sono sempre più lontane.
Il lasso di tempo di 5-7 giorni è sempre il massimo entro il quale si può fare una previsione (o tendenza per i palati più fini).
Insomma, vanno avanti gli studi, crescono le informazioni, fioriscono dati e valori come papaveri, ma le certezze sul lungo sono sempre più lontane.
Il lasso di tempo di 5-7 giorni è sempre il massimo entro il quale si può fare una previsione (o tendenza per i palati più fini).
- stefc
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Re: Il Tempo Che Verrà - Proiezione VLR (Very Long Range)
Il problema è che l'atmosfera è imprevedibile nel lungo.........vanno avanti gli studi, crescono le informazioni, fioriscono dati e valori come papaveri, ma le certezze sul lungo sono sempre più lontane.
Il lasso di tempo di 5-7 giorni è sempre il massimo entro il quale si può fare una previsione (o tendenza per i palati più fini).
Per certi aspetti è come chiedere ad un calcolatore di prevedere cosa farà una persona vivace e poco abitudinaria durante tutta la giornata a partire dal suo risveglio.......Sul brevissimo riuscirebbe a prevedere che al 99% alzerà dal letto, poi che al 98% andrà alla toilette. Subito dopo però farà colazione e si vestirà, oppure farà il contrario ? E cosa mangerà o come si vestirà ? E più si tenta di guardare avanti e più aumentano vertiginosamente le possibilità che faccia qualsiasi altra cosa, senza comunque avere la certezza di cosa.......
- marvel
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Re: Il tempo che verrà - Proiezione VLR (Very Long Range)
E' verissimo, stiamo navigando a vista perché, se dovessimo affidarci/fidarci dei modelli stagionali e delle proiezioni su base parametrica ottobrina, nonché sugli indici teleconnettivi, non ne potremmo "trarre un ragno dal buco"!
Tutto e il contrario di tutto!
Le stagionali NCEP (immagini prese su 3bmeteo) infatti ci danno un dicembre termicamente in media o sopra media, con una situazione barica propensa al maltempo.
Mentre passando agli "indici ottobrini", possiamo notare che, come accennato in precedenza, l’indice OPI ha chiuso con un valore di -2,12, che starebbe ad indicare un’Oscillazione Artica (AO) medio trimestrale con valori bassi, sinonimo di inverni piuttosto rigidi per l’Europa e per gli Sati Uniti centro-orientali.
Come giustamente sottolineato da Guido Guidi, questo "è un valore trimestrale, che potrebbe comporsi in molti modi. Potrebbe per esempio rappresentare un indice AO molto basso per un breve periodo e valori, poi a lungo neutri o leggermente positivi. Viceversa potrebbe esprimere una lunga permanenza dell’indice in territorio negativo e così via. Ma -2,12 è un valore davvero basso, se mediato nel trimestre, perciò, sempre se la correlazione tiene, ci sono elevate probabilità che anche quest’anno si aggiunga alla lista di quelli più freddi."
Le Anomalie medie dei Geopotenziale ( 500 hPa ) e Termiche ( 850 hPa ) sull'Europa
e Nord America registrate nei trimestri invernali caratterizzati da media AO ( DJF AO ) inferiore a -1.5 .
L'indice imparentato con l'OPI (cugino ) viene a "corroborare questa tesi, anche quanto scaturisce dalle ricerche di Judas Coehn sull’indice SAI, che esprime la velocità di avanzamento della copertura nevosa sull’area Euro-Asiatica. Infatti anche il SAI, che è anticorrelato con l’AO, ha chiuso su valori positivi molto alti."
Però anche tra gli indici ottobrini non tutto va d'amore e d'accordo, ed ecco che il terzo dei cugini, l’IZE
"sembra suggerire qualcosa di diverso rispetto all’OPI e al SAI, dal momento che è su di un valore di AO trimestrale neutro e quindi indice di una circolazione meno bloccata e meno frequenti incursioni di aria fredda, pur nel probabile contesto di temperature invernali mediamente inferiori alla norma stagionale."
Sarà molto interessante osservare e verificare il comportamento di questi indici e confrontarli con i modelli di previsione stagionale dei più importanti centri di calcolo, che per ora sono tutti piuttosto concordi nell'indicare una stagione mediamente più calda della norma... senza dimenticare, però, che il loro livello di attendibilità si è sempre rivelato piuttosto scarso.
A presto!
vedi anche:
http://www.climatemonitor.it/?p=36804
http://app.til.it/opi/ForecastFR.aspx
Tutto e il contrario di tutto!
Le stagionali NCEP (immagini prese su 3bmeteo) infatti ci danno un dicembre termicamente in media o sopra media, con una situazione barica propensa al maltempo.
Mentre passando agli "indici ottobrini", possiamo notare che, come accennato in precedenza, l’indice OPI ha chiuso con un valore di -2,12, che starebbe ad indicare un’Oscillazione Artica (AO) medio trimestrale con valori bassi, sinonimo di inverni piuttosto rigidi per l’Europa e per gli Sati Uniti centro-orientali.
Come giustamente sottolineato da Guido Guidi, questo "è un valore trimestrale, che potrebbe comporsi in molti modi. Potrebbe per esempio rappresentare un indice AO molto basso per un breve periodo e valori, poi a lungo neutri o leggermente positivi. Viceversa potrebbe esprimere una lunga permanenza dell’indice in territorio negativo e così via. Ma -2,12 è un valore davvero basso, se mediato nel trimestre, perciò, sempre se la correlazione tiene, ci sono elevate probabilità che anche quest’anno si aggiunga alla lista di quelli più freddi."
Le Anomalie medie dei Geopotenziale ( 500 hPa ) e Termiche ( 850 hPa ) sull'Europa
e Nord America registrate nei trimestri invernali caratterizzati da media AO ( DJF AO ) inferiore a -1.5 .
L'indice imparentato con l'OPI (cugino ) viene a "corroborare questa tesi, anche quanto scaturisce dalle ricerche di Judas Coehn sull’indice SAI, che esprime la velocità di avanzamento della copertura nevosa sull’area Euro-Asiatica. Infatti anche il SAI, che è anticorrelato con l’AO, ha chiuso su valori positivi molto alti."
Però anche tra gli indici ottobrini non tutto va d'amore e d'accordo, ed ecco che il terzo dei cugini, l’IZE
"sembra suggerire qualcosa di diverso rispetto all’OPI e al SAI, dal momento che è su di un valore di AO trimestrale neutro e quindi indice di una circolazione meno bloccata e meno frequenti incursioni di aria fredda, pur nel probabile contesto di temperature invernali mediamente inferiori alla norma stagionale."
Sarà molto interessante osservare e verificare il comportamento di questi indici e confrontarli con i modelli di previsione stagionale dei più importanti centri di calcolo, che per ora sono tutti piuttosto concordi nell'indicare una stagione mediamente più calda della norma... senza dimenticare, però, che il loro livello di attendibilità si è sempre rivelato piuttosto scarso.
A presto!
vedi anche:
http://www.climatemonitor.it/?p=36804
http://app.til.it/opi/ForecastFR.aspx
Ultima modifica di marvel il mar 18 nov, 2014 15:07, modificato 5 volte in totale.
- Poranese457
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Re: Il Tempo Che Verrà - Proiezione VLR (Very Long Range)
Fantastica Stef!!!Il problema è che l'atmosfera è imprevedibile nel lungo.........vanno avanti gli studi, crescono le informazioni, fioriscono dati e valori come papaveri, ma le certezze sul lungo sono sempre più lontane.
Il lasso di tempo di 5-7 giorni è sempre il massimo entro il quale si può fare una previsione (o tendenza per i palati più fini).
Per certi aspetti è come chiedere ad un calcolatore di prevedere cosa farà una persona vivace e poco abitudinaria durante tutta la giornata a partire dal suo risveglio.......Sul brevissimo riuscirebbe a prevedere che al 99% alzerà dal letto, poi che al 98% andrà alla toilette. Subito dopo però farà colazione e si vestirà, oppure farà il contrario ? E cosa mangerà o come si vestirà ? E più si tenta di guardare avanti e più aumentano vertiginosamente le possibilità che faccia qualsiasi altra cosa, senza comunque avere la certezza di cosa.......
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Re: Il tempo che verrà - Proiezione VLR (Very Long Range)
Per quanto riguarda la stratosfera c'è da dire che la situazione appare molto dinamica e disturbata seppur in un ambito naturale di approfondimento del vortice polare stratosferico.
Il VPS viene continuamente sollecitato ai fianchi da riscaldamenti stratosferici (e conseguenti anticicloni) che non gli permettono di raggiungere una struttura centrale e omogenea rispetto alla latitudine e sui diversi piani isobarici.
E si intravedono nuovi disturbi all'orizzonte...
A 5HPa
A 10 Hpa
Le conseguenze di questi forcing le vediamo, ovviamente, anche sui geopotenziali della bassa stratosfera, dai quali non solo è facilmente individuabile l'affondo polare sul Nord America (e gran parte del continente asiatico), ma da cui si più evincere che il gelo su quelle zone continuerà a lungo e, anzi, si intensificherà!
Questo mi fa pensare a quell'intervista radiofonica di Mercalli (vedi anche qui) che, commentando l'ipotesi di un 2014 con temperature da record, disse spocchiosamente: a meno che a dicembre non arrivi la glaciazione, mi sembra che ormai si possa decretare che il GW non si è fermato e non ha rallentato. (e il riferimento era solo ai dati della rete globale di stazioni, perché i dati satellitari non rivelano alcun riscaldamento ulteriore)
Vedremo se la freddata riuscirà a riallineare anche i dati strumentali verso una conferma di una stasi delle temperature globali.
a 100 HPa
Il VPS viene continuamente sollecitato ai fianchi da riscaldamenti stratosferici (e conseguenti anticicloni) che non gli permettono di raggiungere una struttura centrale e omogenea rispetto alla latitudine e sui diversi piani isobarici.
E si intravedono nuovi disturbi all'orizzonte...
A 5HPa
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Le conseguenze di questi forcing le vediamo, ovviamente, anche sui geopotenziali della bassa stratosfera, dai quali non solo è facilmente individuabile l'affondo polare sul Nord America (e gran parte del continente asiatico), ma da cui si più evincere che il gelo su quelle zone continuerà a lungo e, anzi, si intensificherà!
Questo mi fa pensare a quell'intervista radiofonica di Mercalli (vedi anche qui) che, commentando l'ipotesi di un 2014 con temperature da record, disse spocchiosamente: a meno che a dicembre non arrivi la glaciazione, mi sembra che ormai si possa decretare che il GW non si è fermato e non ha rallentato. (e il riferimento era solo ai dati della rete globale di stazioni, perché i dati satellitari non rivelano alcun riscaldamento ulteriore)
Vedremo se la freddata riuscirà a riallineare anche i dati strumentali verso una conferma di una stasi delle temperature globali.
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Ultima modifica di marvel il ven 21 nov, 2014 12:02, modificato 3 volte in totale.
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Re: Il Tempo Che Verrà - Proiezione VLR (Very Long Range)
ciao grandissimo ma in ottica invernale che dicmebre e gennaio potremmo aspettarci?Per quanto riguarda la stratosfera c'è da dire che la situazione appare molto dinamica e disturbata seppur in un ambito naturale di approfondimento del vortice polare stratosferico.
Il VPS viene continuamente sollecitato ai fianchi da riscaldamenti stratosferici (e conseguenti anticicloni) che non gli permettono di raggiungere una struttura centrale e omogenea rispetto alla latitudine e sui diversi piani isobarici.
E si intravedono nuovi disturbi all'orizzonte...
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Le conseguenze di questi forcing le vediamo, ovviamente, anche sui geopotenziali della bassa stratosfera, dai quali non solo è facilmente individuabile l'affondo polare sul Nord America (e gran parte del continente asiatico), ma da cui si più evincere che il gelo su quelle zone continuerà a lungo e, anzi, si intensificherà!
Questo mi fa pensare a quell'intervista radiofonica di Mercalli (vedi anche qui) che, commentando l'ipotesi di un 2014 con temperature da record, disse spocchiosamente: a meno che a dicembre non arrivi la glaciazione, mi sembra che ormai si possa decretare che il GW non si è fermato e non ha rallentato. (e il riferimento era solo ai dati della rete globale di stazioni, perché i dati satellitari non rivelano alcun riscaldamento ulteriore)
Vedremo se la freddata riuscirà a riallineare anche i dati strumentali verso una conferma di una stasi delle temperature globali.
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Re: Il Tempo Che Verrà - Proiezione VLR (Very Long Range)
Uscito l'outlook dell'inverno di Climatemonitor. Fatto veramente bene e molto didattico; consiglio di leggerlo attentamente. Mi ha colpito molto l'affermazione dell'autore (Tosti) il quale nei commenti subito sotto, sembra ridimensionare i movimenti stratosferici e la loro influenza sulla troposfera.
Leggete...
http://www.climatemonitor.it/?p=36886
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Re: Il tempo che verrà - Proiezione VLR (Very Long Range)
"E’ anche corretta la sua intuizione nel non dare eccessiva importanza alla stratosfera o comunque più di quanto meriti. Gli archivi sono pieni di annotazioni storiche con inverni europei anche piuttosto freddi che non hanno avuto incipit da eventi estremi in stratosfera."
questo è quanto vado sostenendo da anni
detto questo mi pare davvero arduo stilare la previsione addirittura decade per decade... io su questi Outlook ho la mia opinione, ovvero che si cerca di prevedere davvero l'imprevedibile nel suo concetto più puro. E che quindi siano parole abbastanza urlate al vento, seppure con ottime argomentazioni scientifiche e meteorologiche.
Comunque, come sempre, a fine stagione tireremo le somme la previsione è stata fatta, e come detto argomentata molto bene.
Ai posteri l'ardua sentenza a questo punto
questo è quanto vado sostenendo da anni
detto questo mi pare davvero arduo stilare la previsione addirittura decade per decade... io su questi Outlook ho la mia opinione, ovvero che si cerca di prevedere davvero l'imprevedibile nel suo concetto più puro. E che quindi siano parole abbastanza urlate al vento, seppure con ottime argomentazioni scientifiche e meteorologiche.
Comunque, come sempre, a fine stagione tireremo le somme la previsione è stata fatta, e come detto argomentata molto bene.
Ai posteri l'ardua sentenza a questo punto
Ultima modifica di Fili il lun 24 nov, 2014 15:49, modificato 3 volte in totale.
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Re: Il Tempo Che Verrà - Proiezione VLR (Very Long Range)
Che Carlo ultimamente si sia dedicato soprattutto all'indice IZE non è un mistero.Uscito l'outlook dell'inverno di Climatemonitor. Fatto veramente bene e molto didattico; consiglio di leggerlo attentamente. Mi ha colpito molto l'affermazione dell'autore (Tosti) il quale nei commenti subito sotto, sembra ridimensionare i movimenti stratosferici e la loro influenza sulla troposfera.
Leggete...
http://www.climatemonitor.it/?p=36886
Chiaramente Carlo è il primo a sostenere che esista una strettissima correlazione di vicendevole influenza tropo-stratosferica, e nei suoi outlook è più che evidente.
Poi, chiaramente, in risposta all'intervento di un lettore che afferma:
"Un altro aspetto che trovo notevole di questo lavoro è che si da la giusta importanza,non troppa, alla stratosfera.Sbaglio se affermo che l’esperienza insegna che è la troposfera che molto spesso condiziona la stratosfera e non viceversa?"
Lui giustamente risponde:
"Carissimo Lucio, non sbaglia. Gli eventi principali non a caso sono degli impulsi TST. Ma non tutti gli impulsi portano alla stessa conclusione, infatti bisogna che la struttura del vortice polare stratosferico, nella sua nascita e maturità, si disponga in modo tale da incentivare, oltre l’indispensabile wave1, anche l’azione della wave2.
E’ anche corretta la sua intuizione nel non dare eccessiva importanza alla stratosfera o comunque più di quanto meriti. Gli archivi sono pieni di annotazioni storiche con inverni europei anche piuttosto freddi che non hanno avuto incipit da eventi estremi in stratosfera.
Carlo Colarieti Tosti"
E' arcinoto che gli eventi principali siano del tipo TST (che sta a significare Troposfera-Stratosfera-Troposfera), e cioè che hanno preso il via da impulsi dal basso (tropo) che, poi, mediante un coupling ed un "rimbalzo", hanno innescato un nuovo condizionamento circolatorio in Troposfera... è proprio così che funziona.
Così come è altrettanto noto che non tutti gli impulsi portano alla stessa conclusione. Dipende molto, o tutto, dalla disposizione assunta dal Vortice Polare Stratosferico che, se non idonea, non riesce a produrre influenze incisive sulla troposfera e in particolare sul settore di nostro maggiore interesse, quindi gli impulsi spesso e volentieri non creano conseguenze sul continente europeo (riferimento alla wave2).
Questo è quanto afferma ed è quanto affermiamo sempre anche su queste pagine.
Sia ben inteso, stratosfera e troposfera agiscono in stretta correlazione nella stagione invernale, condizionandosi a volte con poca e a volte con molta incisività, dipende dalle condizioni di cui sopra. Il Vortice Polare stesso è una struttura composta di parte troposferica e stratosferica, ma è giusto verificare quando l'una assuma un ruolo determinante nelle dinamiche atmosferiche e quando, invece, "non meriti" questo ruolo.
Il senso è questo.
Ultima modifica di marvel il mar 25 nov, 2014 13:01, modificato 1 volta in totale.
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Re: Il tempo che verrà - Proiezione VLR (Very Long Range)
Prendiamola solo come una possibilità...
(cioè come un'interessante tendenza per ulteriori sviluppi... naturalmente siamo nel fantameteo)
Ultima modifica di marvel il mar 25 nov, 2014 15:02, modificato 2 volte in totale.