Da "LeScienze.it" del 7 giugno.
La fusione dei ghiacciai groenlandesi potrebbe portare entro 50 anni a un innalzamento del mare fra 0,5 e 3 metri e a un parallelo indebolimento dei monsoni e delle piogge sul Sahel. La persistente siccità in questa regione potrebbe innescare flussi migratori epocali.
Fra il 2020 e il 2070 decine o addirittura centinaia di milioni di persone potrebbero essere costrette a lasciare la fascia del Sahel - che si estende dal Senegal fino al Sudan - a causa delle gravi e persistenti siccità provocate da un fenomeno che si sta manifestando a oltre 10.000 chilometri di distanza: la fusione dei ghiacciai della Groenlandia.
A sostenerlo è lo studio - pubblicato sui "Proceedings of the National Academy of Sciences" - di un gruppo di ricercatori dell'Istituto Pierre Simon Laplace del CNRS, a Parigi, dell'Università di Liegi e dell'Università Complutense di Madrid, che hanno analizzato le possibili conseguenze climatiche a scala globale della recente accelerazione della fusione dell'immensa riserva di acqua dolce conservata sotto forma di ghiaccio in quell'esteso "catino" naturale che è la Groenlandia.
I modelli più aggiornati del fenomeno indicano infatti che il contributo di quei ghiacci all'aumento del livello del mare potrebbe essere stato sottovalutato nell'ultimo rapporto dell'IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) sul cambiamento climatico, che prevede un innalzamento compreso fra gli 0,52 e gli 0.98 metri.
Secondo i nuovi modelli, il range di innalzamento del mare potrebbe essere molto più ampio, variando dagli 0,5 metri fino a ben 3 metri, a seconda dell'assestamento più o meno tardivo della velocità di fusione dei ghiacci groenlandesi.
Al di là del già significativo impatto sulle aree costiere di tutto il mondo dell'innalzamento della linea di costa, il massiccio riversamento di acqua dolce fredda nell'oceano Atlantico settentrionale avrebbe una conseguenza ancora più temibile: l'alterazione delle correnti marine e, di conseguenza, di quelle atmosferiche.
In particolare, secondo i modelli elaborati da Dimitri Defrance e colleghi, queste alterazioni comporterebbero un indebolimento più o meno marcato delle piogge monsoniche sull'Africa occidentale. Questa conclusione trova riscontri anche in studi paleoclimatologici, che hanno mostrato una correlazione fra i periodi di transizione dalle ere galciali a quelle post-gaciali e i fenomeni di megasiccità nelle regioni del Sahel.
Se si verificasse lo scenario meno negativo di quelli ipotizzati dai ricercatori (che ne hanno presi in esame quattro), la situazione potrebbe forse essere ancora tamponata intervenendo con un significativo cambiamento nelle pratiche agricole e nei tipi di colture adottate.
Ma di fronte a fenomeni di siccità più marcati e persistenti come quelli che lasciano presagire gli altri possibili scenari, non potrebbero essere più coltivate regioni via via più estese del Sahel.
Se a ciò si aggiunge il forte aumento della popolazione descritto da diverse proiezioni demografiche, concludono gi autori, potrebbero verificarsi flussi migratori che coinvolgono decine o addirittura centinaia di milioni di persone.
Legame tra siccità nel Sahel e fusione dei ghiacci in Groenlandia
Moderatore: Moderatori
- burjan
- Contributor
- Messaggi: 8555
- Iscritto il: sab 16 apr, 2005 14:13
- Località: Foligno - periferia sud - 219 m.s.l.m
- Preferenza meteo: Freddofilo
- Stazione meteo: Nessuna
- Sesso:
Legame tra siccità nel Sahel e fusione dei ghiacci in Groenl
Il dono della previsione è far comprendere quanto sia perfettamente inutile dare una risposta alle domande sbagliate (Ursula Le Guin)