... a voi la scelta su quale leggere per prima.
http://www.ansa.it/web/notizie/canali/e ... f34d9.html
http://www.ansa.it/web/notizie/canali/e ... 72f13.html
La seconda dimostra che per crescere non si deve per forza inquinare. Anzi.
La notizia buona e quella cattiva...
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- burjan
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Re: La notizia buona e quella cattiva...
Riguardo la seconda, che è di sicuro una notizia straordinaria, vorrei attendere i risultati delle pubblicazioni di Giugno prima di cantare vittoria.... a voi la scelta su quale leggere per prima.
http://www.ansa.it/web/notizie/canali/e ... f34d9.html
http://www.ansa.it/web/notizie/canali/e ... 72f13.html
La seconda dimostra che per crescere non si deve per forza inquinare. Anzi.
Se è vero che il calo delle emissioni possa non dipendere dalla frenata economica globale, è altrettanto probabile che tali emissioni di CO2 siano diminuite grazie all'adozione di protocolli ambientali da parte di quei 3/4 paesi (tipo Cina come riportato) che risultano essere i maggiori "inquinatori" a livello globale.
Ciò significa che a breve avremo un nuovo accorpamento dei parametri economia/emissioni e soprattutto che esse (le emissioni) non sono calate ma hanno semplicemente frenato la loro crescita.
Felice di sbagliarmi.
- marvel
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Re: La notizia buona e quella cattiva...
Riguardo alla prima dico semplicemente che i ricercatori devono fare pace col cervello, o almeno se non con il proprio (operazione a volte impossibile anche per i più intelligenti) almeno con quello dei colleghi, soprattutto se della stessa corrente catastrofista.
Infatti una volta esce uno studio che afferma che il maggior riscaldamento delle acque sia causa di fenomeni più violenti, poi che lo stesso fenomeno possa causare un affievolimento degli stessi.
Premesso che sarei molto curioso di leggere quei dati, visto che negli ultimi anni le tempeste estive nordatlantiche sono state tra le più violente e durature che io ricordi, con alluvioni in ogni dove, anche nel cuore dell'Europa...
Fatto sta che gli studi che hanno seriamente ricercato (e non modellizzato-simulato, come più spesso accade) i fenomeni estivi, alla ricerca di variazioni di intensità e frequenza dei fenomeni, e non solo in area tropicale, non sono riusciti a determinare nessuna particolare tendenza.
Passando, invece, al secondo articolo, sono alquanto (ancora di più che per il precedente articolo) dubbioso su quanto affermato. Infatti, volendo anche ipotizzare la crisi mondiale bella che finita... (purtroppo non siamo i soli ad esserne ancora immersi fino al collo... e forse anche oltre) si va a cozzare immancabilmente contro altri dati, come quelli che indicavano un rallentamento dovuto unicamente alla crisi: http://www.adnkronos.com/sostenibilita/ ... refresh_ce
Comunque anche fosse, è sempre più evidente quanto si stia parlando di pagliuzze in un fienile, di bazzecole rispetto alla crescita incontrastata delle emissioni dei paesi in via di sviluppo, in tutti i settori, e non solo quello energetico, che rendono i sacrifici europei inutili se non ridicoli.
Quindi, pur restando convinto che l'eventuale (irrisorio) rallentamento della crescita delle concentrazioni sia principalmente dovuto alla crisi, e poi ad una risposta della biosfera (che ne sta aumentando il consumo), pur restando convinto che questa abbia ben poca influenza sulle T globali (vedi mia risposta qui), sono molto scettico su queste notizie, tutte orientate ad influenzare l'opinione pubblica e i politici sugli accordi pseudo-ambientalisti di prossima data).
Qui sotto dei grafici con dati osservati e proiezioni, tanto per capirci:
Infatti una volta esce uno studio che afferma che il maggior riscaldamento delle acque sia causa di fenomeni più violenti, poi che lo stesso fenomeno possa causare un affievolimento degli stessi.
Premesso che sarei molto curioso di leggere quei dati, visto che negli ultimi anni le tempeste estive nordatlantiche sono state tra le più violente e durature che io ricordi, con alluvioni in ogni dove, anche nel cuore dell'Europa...
Fatto sta che gli studi che hanno seriamente ricercato (e non modellizzato-simulato, come più spesso accade) i fenomeni estivi, alla ricerca di variazioni di intensità e frequenza dei fenomeni, e non solo in area tropicale, non sono riusciti a determinare nessuna particolare tendenza.
Passando, invece, al secondo articolo, sono alquanto (ancora di più che per il precedente articolo) dubbioso su quanto affermato. Infatti, volendo anche ipotizzare la crisi mondiale bella che finita... (purtroppo non siamo i soli ad esserne ancora immersi fino al collo... e forse anche oltre) si va a cozzare immancabilmente contro altri dati, come quelli che indicavano un rallentamento dovuto unicamente alla crisi: http://www.adnkronos.com/sostenibilita/ ... refresh_ce
Comunque anche fosse, è sempre più evidente quanto si stia parlando di pagliuzze in un fienile, di bazzecole rispetto alla crescita incontrastata delle emissioni dei paesi in via di sviluppo, in tutti i settori, e non solo quello energetico, che rendono i sacrifici europei inutili se non ridicoli.
Quindi, pur restando convinto che l'eventuale (irrisorio) rallentamento della crescita delle concentrazioni sia principalmente dovuto alla crisi, e poi ad una risposta della biosfera (che ne sta aumentando il consumo), pur restando convinto che questa abbia ben poca influenza sulle T globali (vedi mia risposta qui), sono molto scettico su queste notizie, tutte orientate ad influenzare l'opinione pubblica e i politici sugli accordi pseudo-ambientalisti di prossima data).
Qui sotto dei grafici con dati osservati e proiezioni, tanto per capirci:
Ultima modifica di marvel il mar 17 mar, 2015 01:36, modificato 1 volta in totale.
- bix
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Re: La Notizia Buona E Quella Cattiva...
Infatti ancora non si riesce a capire che fino a quando esisterà un minimo di fonte fossile (ad un ragionevole costo di estrazione )questa verrà estratta con ogni metodo possibile, a prescindere da chi lo faccia.
A meno che non subentrino nuovi modelli economici. del tipo: rinuncia ai mezzi di locomozione, ricchezze e beni di ogni genere.
A meno che non subentrino nuovi modelli economici. del tipo: rinuncia ai mezzi di locomozione, ricchezze e beni di ogni genere.
Ultima modifica di bix il lun 16 mar, 2015 20:01, modificato 1 volta in totale.